Etnica

«Il cittadino americano medio si sveglia in un letto costruito secondo un modello che ebbe origine nel vicino Oriente ma che venne poi modificato nel Nord Europa prima di essere importato in America. Egli scosta le lenzuola e le coperte che possono essere di cotone, pianta originaria del vicino Oriente; o di lana di pecora, animale originariamente addomesticato nel vicino Oriente; o di seta, il cui uso fu scoperto in Cina. Tutti questi materiali sono stati filati e tessuti secondo procedimenti inventati nel vicino Oriente. Si infila i mocassini, inventati dagli indiani delle contrade boscose dell'Est, e va nel bagno, i cui accessori sono un misto di invenzioni europee ed americane, entrambe di data recente. Si leva il pigiama, indumento inventato in India, e si lava con il sapone, inventato dalle antiche popolazioni galliche. Poi si fa la barba, rito masochistico che sembra sia derivato dai sumeri o dagli antichi egiziani [...].
Andando a fare colazione si ferma a comprare un giornale, pagando con delle monete che sono un'antica invenzione della Lidia. Al ristorante viene a contatto con tutta una nuova serie di elementi presi da altre culture: il suo piatto è fatto di un tipo di terraglia inventato in Cina; il suo coltello è d'acciaio, lega fatta per la prima volta nell'India del Sud, la sua forchetta ha origini medievali italiane, il cucchiaio è un derivato dell'originale romano [...].
Quando il nostro amico ha finito di mangiare si appoggia alla spalliera della sedia e fuma, secondo un'abitudine degli indiani d'America [...].
Mentre fuma legge le notizie del giorno, stampate in un carattere inventato dagli antichi semiti, su di un materiale inventato in Cina e secondo un procedimento inventato in Germania. Mentre legge i resoconti dei problemi che s'agitano all'estero, se è un buon cittadino conservatore, con un linguaggio indo-europeo, ringrazierà una divinità ebraica di averlo fatto al cento per cento americano.»

[Lo studio dell'uomo - R. Linton]

Bodh Gaya, India, Steve McCurry

Etnica è un modo di pensare totalmente aperto sul mondo. Pensare in modo "etnico" vuol dire sapere che non esiste un modo "giusto" (il nostro) e uno "sbagliato" (quello degli altri) di vivere e interpretare il mondo, ma che ogni cosa, a partire dalla stretta di mano con cui salutiamo un conoscente per strada, è determinata dalla cultura a cui apparteniamo. La Bandabardò dice che «la fortuna è un fatto di geografia»: in buona misura lo è anche il modo di pensare, il modo di muoversi, il modo di rapportarsi col mondo. Saperlo vuol dire aprirsi alle altre culture, alle persone "diverse", senza l'arroganza di ritenersi nella ragione a tutti i costi, ottusamente. Vuol dire approcciarsi a punti di vista radicalmente differenti con curiosità, vuol dire non aver paura di costruire insieme agli altri qualcosa di nuovo e straordinario.
Etnica vuol dire massimo rispetto, soprattutto per le minoranze, soprattutto per chi è in condizione di svantaggio. Etnica è l'etichetta per i post che aprono finestre su orizzonti lontani, che trattano di antropologia, dell'incontro (e dello scontro) tra culture, delle letterature e delle arti che in Occidente spesso trascuriamo o misconosciamo, accecati dagli abbaglianti lustrini di Hollywood e dalla cultura imperante, violenta e massificante di cui siamo (ci piaccia o no) portatori.

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